Chlorinated solvents biodegradation

Tecnologie e Materiali per l’Ambiente: studio della potenzialità di biodegradazione aerobica in siti contaminati da solventi clorurati a corta catena

La presenza di solventi clorurati in acque di falda sottostanti a siti industriali è spesso un problema difficile da affrontare anche con tecnologie di remediation consolidate. L’utilizzo di tecnologie innovative di bioremediation rappresenta una soluzione più economica e sostenibile anche dal punto di vista ambientale. Tra i solventi clorurati, quelli a corta catena (in particolare il cloruro di vinile) sono spesso difficili da biodegradare e rimangono come ultimo prodotto da degradare in acque già risanate con successo da composti più complessi. Le condizioni chimico-fisiche del sito da trattare possono essere molto diverse e, talvolta, la bioremediation di tipo anaerobico può non essere completamente efficace. Risulta quindi interessante studiare la possibilità di biodegradazione aerobica locale di questi composti, partendo dalla microflora autoctona presente nelle stesse acque di falda e di tentare l’isolamento di ceppi o consorzi aerobici in grado di biodegradare efficientemente.

Obiettivi

L’obiettivo di questo progetto è lo studio dei consorzi batterici isolati da acque di falda in condizioni aerobiche, che siano in grado di degradare il cloruro di vinile o altri solventi clorurati a corta catena (es. 1,2-cis o trans DCE, 1,1-DCE, TCE).